Il documento è stato elaborato dal Dipartimento veterinario, con la collaborazione del dott. Gianluca Autorino, medico veterinario, già Responsabile del Centro di Referenza Nazionale per le Malattie degli Equini, che collabora con la Federazione per la gestione di questa emergenza.
Rilevante è stato il fatto che le analisi preliminari del genoma virale, eseguite presso l'Università di Gent (Belgio), farebbero escludere che il virus responsabile del focolaio a carattere epidemico occorso a Valencia sia una variante rispetto ai ceppi già caratterizzati in passato e pertanto ben conosciuti.
Tuttavia, valutato il possibile andamento epidemico di tali forme, la FISE ha comunque deciso di adottare specifiche prescrizioni indirizzate ai Comitati organizzatori e ai concorrenti, nonché buone pratiche da seguire per limitare, i rischi di diffusione di questo virus che è endemico nella popolazione equina e poter monitorare eventuali situazioni sospette rilevate, sia durante le manifestazioni, sia nelle giornate successive una volta rientrati presso i propri circoli.
La prima misura di protezione, così come ci ha insegnato la pandemia conseguente al virus COVID 19, è il SENSO DI RESPONSABILITA' DI CIASCUNO. Mai come in questo caso la protezione può diventare efficace solo se attuata da tutti e consentirà il ripristino delle attività sportive
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